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Avatar di pollywantsacracker

Sono una lettrice forte dall' età di cinque anni e francamente i libri sono talmente un mondo intimo e mio che non mi fa né caldo né freddo sapere che anche Chiara Ferragni legge. Al limite noto che le persone che leggono in spiaggia sono SEMPRE all' inizio di un libro o mi viene una leggera pelle d'oca quando sento di persone che ordinano i libri per colore, ma chiunque voglia indossare libri, lo faccia pure.

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Avatar di Federico Salerno

Hai ragione da vendere (libri appunto! 🤣) già un passo è che si parli di libri e con il tuo book club si va verso la direzione giusta. Magari con l’effetto domino > tra tanto qualcuno ne legge uno consigliato > si appassiona > consiglia a sua volta > trova gruppi o persone che leggano davvero e torniamo tutti più onesti. Ci concentriamo sull’essere, su come ci fa stare bene leggere e non solo sull’apparire o su come è cosa gli altri penseranno di noi. Superata la superficie forse torneremo tutti un po’ meno patinati ma

Più autentici ! Brava 👏 keep going

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Avatar di Alice Donato

Sono molto d'accordo con te!

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Avatar di Giulio75

"una strategia per dimostrare alle donne di essere diversi e in grado di connettersi con loro a un livello più profondo rispetto agli altri uomini": non una novità, e c'è una gustosa vignetta di Andrea Pazienza di fine anni '70 in cui un ragazzo fa una checklist mentale di libri e riviste da disporre in bella vista nella sua stanza per far colpo sulla ragazza che stava venendo a trovarlo (ed è un bel panorama delle letture dell'epoca: Castaneda, Marx, "Dalla parte delle bambine", Marquez, quotidiani e settimanali di cronaca e politica ma anche "Astra" e "Topolino"....).

Sui book clubs delle celebrità temo sempre si trasformino nel cineforum di Fantozzi: grandi classici commentati con frasi fatte ma giuste ("l'occhio della madre", "il montaggio analogico") per non contraddire i padroni di casa e soprattutto per cercare di spiccare tra gli altri.

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Avatar di Barbara G

Ciao, articolo interessante, non immaginavo alcuni fatti. Premesso che non uso Tik tok e uso poco Instagram, da questo social qualche buon consiglio è venuto. Per lettori stabili e appassionati come me che dire...speriamo che più giovani così si appassionino alla lettura trovando poi la loro vita personale.

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Avatar di Gabriele Sortino

Ammetto. Mi è capitato di non uscire di casa per evitare di leggere alcuni libri in uno spazio pubblico perché mi spaventava risultare performativo... In più alle totine non rinuncio! Sono così comode e carine!

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Avatar di Pietro Francesco Miceli

Grazie per avermi informato di questo nuovo fenomeno (finalmente leggere non sarà più da sfigati 🤣🎉). Sono d'accordo su praticamente tutte le conclusioni che hai tratto, specie l'ultima considerazione: qualora celebrità esibiscano libri per moda, se qualcuno si facesse "influenzare" e li leggesse davvero ne sarei solo che felice (specie se legge libri di qualità). Sulla domanda del pensiero originale: secondo me se tutti leggono gli stessi libri può comunque nascere il pensiero originale, però dipende più dal singolo che legge e dal tipo di libro (se è un classico, e quindi capaci da parlare a tutti, sia se è la storia, il genere, giusto per te il quel momento). se quel libro ha un impatto, essendo tutti persone diverse lo stesso libro può generare reazioni differenti, e quindi pensiero originale. In più se un libro ha un impatto generalmente esso ti porta a trovarne altri, e se finisci la lista del tuo/tua/tuoi influencer preferiti ne cercherai per conto tuo, e quindi stimoli diversi e pensiero ancora più originale. Se però si parla di una persona che legge superficialmente, o la storia proposta non è quella giusta per lei, potrà essere anche un capolavoro ma quel libro non produrrà nessun nuovo pensiero, ed essa diventerà "cassa di risonanza" del pensiero di chi gliel'ha consigliato (che quest'ultimo lo abbia letto o meno).

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Avatar di Stefano

Ciao Alice, anzitutto complimenti per queste newsletter, sempre molto originali e mai banali.

Ormai disperavo che qualcuno sarebbe tornato ai blog oppure alle newsletter, tutte quelle che ho seguito hanno avuto vita molto breve (ancorché interessanti) perché il pubblico probabilmente desidera impegnarsi molto meno guardando un video o una fotografia.

Mi piace molto il concetto di personal branding di cui hai parlato, personalmente credo che leggere sia una cosa squisitamente personale, nel momento in cui hai bisogno di ostentarla è perché cerchi approvazione da parte di un determinato pubblico.

Dal concetto di ostentazione escludo i gruppi di lettura, che sono sempre esistiti e che come dicevi giustamente tu, prima erano un po’ da sfigatelli e oggi invece sono diventati cool.

Viene un po’ da pensare che questi cosiddetti influencer comincino a essere un po’ a corto di idee per rendersi interessanti se devono cominciare ad attingere a cose ed attività un tempo ritenute così negative per la propria immagine!

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Avatar di Valentina

Innanzitutto, ottima riflessione!

Da lettrice accanita quale sono, mi sono sentita “colpita” da questo argomento.

Io divoro libri da sempre. Ma mentre prima, (prima dell’avvento dei social per lo meno), mi confrontavo con quelle poche persone con cui condividevo questa meravigliosa passione, ora mi ritrovo a condividere sui social riflessioni, citazioni e foto dei libri che mi capitano tra le mani.

Esibizionismo? No, non credo. Però, sotto sotto, i libri non gli leggiamo solo per leggere, ma per essere letti noi stessi. Letti da chi guarda, da chi ci segue… insomma, da chi vogliamo che capisca qualcosa di noi.

Oggi i libri sono più che mai uno strumento: il marketing, l’ossessione per i like, le pose studiate... tutto questo rischia di minare la bellezza senza tempo e il potere unico della lettura.

Per fortuna esistono ancora le persone che riescono a farsi le giuste domande come: cosa mi ha lasciato questo libro? Cosa ci ha visto davvero questa persona?

Ed è meraviglioso quando qualcuno ti consiglia un libro con gli occhi che brillano!

La differenza tra chi apre un libro per perdersi in un mondo e chi lo fa solo per scattare una foto, la capisci da questo e dal modo in cui ne parla. E anche dai consigli che ti dà :)

“Se passi di lì, entra in quella libreria, fidati!” è un ottimo esempio!

Io lo faccio davvero. Ci passo un sacco di tempo, mi perdo tra gli scaffali e torno immancabilmente a casa con qualcosa! :)

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